Seriamente: meno tosse per tutti
PAOLO HUTTER
Meno tosse per tutti, è lo slogan che suggerisco agli attivisti antismog. Non hanno proprio chiuso il centro di Milano con una catena umana, ma Dario Fo, Franca Rame e il comitato di Salute Pubblica con la loro manifestazione di ieri pomeriggio hanno fatto qualcosa di coraggioso ed importante.
Prima che scenda di nuovo l’oblio per un anno, chiudiamolo noi il centro di Milano, hanno detto. L’iniziativa non va letta come protesta esasperata contro il degrado dell’aria, perché in effetti – su questo hanno tecnicamente ragione ragione gli antiallarmisti - la qualità dell’aria negli ultimi anni non è peggiorata. Va letta invece come una battaglia di progresso, come sempre è quando si comincia a giudicare e considerare insopportabile una condizione sopportata per lungo tempo.
Non c’è bisogno che una insalubrità si aggravi per protestarci contro. A un certo punto succede che un disagio, o un’ingiustizia non vengano più considerati sopportabili. Ma in genere la percezione è diversa, la percezione è che quel disagio sia aumentato. “L’aria non è più respirabile”.
È da poco che abbiamo preso coscienza. Non molti anni fa non ci rendevamo neanche conto delle nuvole di veleni che respiravamo mentre sfilavamo in corteo per la “lotta di classe”. Ma quasi nessuno allora, tranne pochi addetti ai lavori, se ne rendeva conto.
Questo ritardo non indebolisce, ma al contrario rafforza le ragioni della attenzione e della protesta di oggi. Milano in questi ultimi anni sta diventando forse la capitale della lotta allo smog: per la sua opinione pubblica, per la sua società civile, per la sua stampa, non per la sua amministrazione né per la sua attuale maggioranza politica. (Forse dobbiamo dire: non ancora).
Che si scenda in piazza per un interesse debole diffuso come quello dell’aria, in un sabato pomeriggio di marzo, è in questo momento un fatto unico in Italia. Così come lo è la presenza di una vera e propria cultura della bicicletta.
Non nascondiamo anche un fattore politico alla base di questa situazione: è più facile protestare o sognare quando il centro-sinistra è all’opposizione. Per certi versi la società civile di Bologna era stata capitale antismog durante la giunta Guazzaloca. L’importante è perseverare anche quando il centro-sinistra è al governo.
Tornando allo specifico milanese, la difficoltà sta forse nel fatto che è difficile pensare a un obiettivo semplice ed unico che concretizzi questa sensibilità. Può darsi che come lo fu la creazione di una Zona a Traffico Limitato nella più interna Cerchia dei Navigli nel 1985, lo possa essere la limitazione del traffico nella un po’ più larga Cerchia dei Bastioni nel 2005? In generale è difficile trovare un obiettivo unico da punto di vista tecnico. Ma dare la priorità alla diminuzione delle emissioni è comunque l’obiettivo generale. Mentre il governo ha ripreso a balbettare, come era prevedibile, persino sui tre centesimi di accise e sui quattro spiccioli da dare per far finta di rispondere alle richieste dei sindaci.
Allora può essere il caso davvero i rispondergli: “meno tosse per tutti”. Che non è solo una battuta: in una fase elettorale in cui inevitabilmente bisogna tenere conto degli umori popolari così come sono e non come li vorremmo, è importante e utile parlare della salute.
Attraverso l’attenzione alla salute possono passare obiettivi ambientalisti che altrimenti appaiono minoritari o controcorrente.